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Cosa ci dicono i dati Istat in merito a C0V1D e Pan..de..mia. Ne parliamo con l'ingegnere Giovanni Trambusti
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Ricordo a tutti che in questo momento così difficile, avere informazioni senza censura è importante e ci sono solo poche persone volenterose disposte a svolgere questa funzione. Questo comporta costi e spese.
𝟵𝗠𝗤 𝘁𝘃 𝘄𝗲𝗯, rappresenta una #voce #libera.
Vi chiedo di "offrire un caffè" con 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐝𝐚𝐫𝐜𝐢 𝐯𝐨𝐜𝐞 su Paypal: 9mq@9mq.it oppure con bonifico a questo IBAN IT13 N035 7601 6010 1000 0786 764 Intestato a Marzia Di Sessa.
Grazie a tutti per il sostegno ❤️
Giovanni Frajese (medico endocrinologo): "Io sono un padre, il padre valuta il rapporto rischi - benefici se ne ha le competenze, come nel mio caso. Il mio stato vaccinale non è rilevante, parliamo dei giovani, il rapporto rischio - beneficio cambia con l'età".
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Duro scontro a Non è l'Arena tra il Dott. Bacco ex no vax e il dottor Frajese contrario al vaccino.
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Il 14 dicembre la #Commissione europea rivelerà la propria proposta per l'efficientamento energetico delle abitazioni, la direttiva punta a far si che entro il 2050 tutte le #abitazioni nell'unione europea siano a emissioni 0.
Per fare questo la commissione ha deciso una serie di interventi volti a bloccare #vendite e affitti di immobili con #classe energetica inferiore a una certa soglia: fino alla classe C entro il 2033 per le case indipendenti ed entro il 2040 per appartamenti in condominio.
L' 87% delle #case italiane ha classe D o inferiore, e l'investimento immobiliare è la principale fonte di investimento per gli italiani, quindi i proprietari dovranno spendere decine di migliaia di euro per le ristrutturazioni o saranno costretti ad abitare in una casa che avrà valore 0, che non potranno né vendere né affittare.
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L' #UE vuole quindi che vengano ristrutturate milioni di abitazioni senza poter contare sull'aiuto del 100% e altri bonus edilizi, limitati dalle ultime azioni del governo, per ordine della stessa unione europea. Vorrei un governo che andasse in Europa e spiegasse i nostri diritti. Ci troveremo in una realtà nella quale le banche internazionali, i fondi speculativi internazionali, verranno a comprare a prezzi di saldo le case degli italiani.
#MalvezziQuotidiani - L' #EconomiaUmanistica spiegata bene con #ValerioMalvezzi
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Quando l'#intervista diventa un duello il risultato è presto detto.
"Se ci fosse stata una cura al covid l'autorizzazione d'emergenza al vaccino non ci sarebbe stata, quindi me lo dica lei: di chi è la colpa di quei morti?"
A fare la domanda non è in questo caso l'intervistatore, ma il Prof. Giovanni #Frajese. Il tema è quello dei medici riammessi sul posto di lavoro. Lo svolgimento è tutto un programma.
"Io penso che la colpa sia anche dei medici come lei che hanno consigliato alle persone di non vaccinarsi", risponde il giornalista di #PiazzaPulita. Che però non tiene conto del prologo dell'endocrinologo sulle cure proibite nella risposta, e infatti riceve la tirata d'orecchie (verbale) del prof: "Forse non mi ha sentito, il 90% delle persone guarivano usando gli antinfiammatori che non sono stati dati", e si tratta di un dato di fatto che spesso - ma mai efficacemente - i numerosi #debunker del web hanno tentato di smentire, insieme alla celeberrima formula speranziana "paracetamolo e vigile attesa".
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"E di chi è quindi la colpa? Mia? Ma si vergogni".
Lo sfogo del professore non scompone troppo il giornalista di Piazzapulita, che prontamente risponde: "Ho letto molti studi di suoi colleghi più titolati di lei che dicono che il vaccino funziona, che senza il vaccino ci sarebbero stati più contagi e che quindi non è vero che abbiamo sbagliato tutti e che sono state dette delle menzogne". Evidentemente una dimenticanza, quella su esponenti come Didier #Raoult il cui H-Index è noto e il compianto Luc #Montagnier non la pensassero proprio così all'epoca dei fatti, e anzi spingessero per cure come antinfiammatori e idrossiclorochina da sempre demonizzate.
Senza contare che si parla di verità scientifiche ormai ben solide, quelle proposte dal Prof. Frajese durante l'intervista: "Quelli che le ho detto sono dati scientifici: dal rischio ridotto di andare in ospedale ai 60 giorni di sperimentazione, al fatto che sulle donne in gravidanza non sia stato neppure sperimentato. Questi sono dati".
Strane interviste e come condurle. Le orecchie sono chiuse, e il modus operandi ben oliato: "Ti insultano e poi devi giustificarti. Dopo, in caso, fanno le domande". Il commento di Fabio Duranti e Francesco #Borgonovo.
A Non è l'Arena la pagina di confronto sul vaccino per il covid, Pregliasco risponde a Frajese sulle possibilità di tossicità del vaccino.
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Intervento del dr. Eugenio Serravalle, Presidente AsSIS, al convegno: DIFENDERE LA COSTITUZIONE E LA SALUTE PER RITROVARE L'UOMO organizzato da AsSIS e Associazione Contiamoci! 19 novembre 2022, Cinema Odeon, Firenze.
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C'è stato un tempo in cui l'#artista poteva essere libero sotto ogni punto di vista. In cui essere critici verso la linea atlantista era lecito senza ripercussioni in termini di visibilità. Forse perché si conosceva bene quello che era accaduto solo da una manciata d'anni e si aveva più consapevolezza del fatto che criticare lo status quo non significasse essere "filorusso", filonazista o nostalgico.
Grazie a questa consapevolezza sono nate performance e monologhi celebri. Passi che hanno fatto la storia non troppo riproposti in un presente in cui il controllo del dissenso è ben più manicheo. Giorgio #Gaber rientra appieno in questa definizione.
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Si chiamava "#America: libertà obbligatoria" l'estratto di un ben più esteso spettacolo rigorosamente conservato in documenti video, come esplicitamente voluto da Gaber, che ne "Il Signor G" testimonia con efficacia tutto il suo Teatro-Canzone.
"L'America. Se non ci fosse l'America noi saremmo... europei": esordisce così una lunga critica satirica verso gli #USA e la loro lunga influenza post-bellica sull'Europa.
Un'influenza che non ha mai mollato la presa sul vecchio continente, per di più senza neppure regalare come effetto collaterale una delle poche primizie portate da un conquistatore: "La cultura".
"La cultura... ah no". L'eterno ritorno di questa formula scandisce tutto il monologo gaberiano più volte, quasi come un martello che inchioda i postulati della narrativa filoatlantista.
Il tutto per arrivare a una conclusione che oggi farebbe scandalo, ma che non voleva affatto essere offensiva nella sua crudezza, ma semicomica e irriverente come solo Gaber sapeva: "E poi ponti, autostrade, grattacieli, aerei... chewing gum. Non c'è popolo più stupido degli americani".
Il commento a 'Un Giorno Speciale' di Fabio Duranti e Diego Fusaro.
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Si chiama "#diedsuddenly" ed è il nuovo fenomeno che imperversa sul web, più precisamente su rumble. Il girato statunitense di oltre un'ora è già stato contestato da diversi giornali a stelle e strisce: le antitesi sono le solite note, ma non tutto della ricerca di Matthew Skow e Nicholas Stumphauzer può essere buttato via su due piedi.
I #coaguli dal sangue dei vaccinati mostrati nel film sono obiettivamente di dimensioni mai viste prima; non certo micro-trombi come quelli visti nelle regolari trombosi post-vaccino. "Nel film c’è della realtà, ma è stata un po’ cinematografata" ha detto a Byoblu il cardiologo Giuseppe #Barbaro. Ma allora cosa c'è di vero?
Sicuramente le testimonianze di medici, esperti e imbalsamatori sulle "morti improvvise" gettano ulteriori sospetti su quei coaguli e su quelle trombosi di cui si parla da ben prima del documentario proibito.
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Sospetti sui quali però c'è una censura feroce sulle piattaforme social, che come sempre decidono per migliaia di utenti perfettamente in grado di farsi un'idea propria e valutare tesi e antitesi.
Il tema "morti improvvise" continua a essere un forte tabù anche dopo l'uscita di Died Suddenly, la cui teoria di fondo sulla depopolazione e sulle cospirazioni di #Soros e #Gates è certamente tutta da provare. Certo è che buttare il bambino con l'acqua sporca come molti fanno in queste ore, tra facili ironie e grasse risate, non porta ad approfondire nulla: "Ho scritto di proposito di essermi curato dal Covid con un antibiotico, un antinfiammatorio e di aver fatto prevenzione con capperi e limoni" .
A parlare è il docente di comunicazione sociale Alberto #Contri: "Sapeste le risposte che mi sono arrivate: ho risposto che sono bestie, che non sanno nulla, perché capperi e limoni contengono quercetina ed esperidina che combattono i batteri intestinali, utilissimo in quei momenti secondo il dott. #Stramezzi. Un buon 80% mi ha dato ragione, ma un 20% ha cominciato ad aggredire. Perché ho detto questo? Perché come sta scritto in 'Psicologia del totalitarismo", il potere è riuscito a entrare nella testa di molta gente comune, convincendola di cose assolutamente false e facendo di persone comuni degli alabardieri".
Alabardieri assecondati da chi dà licenza di parlare su internet: lo abbiamo visto ancora una volta con il documentario Died Suddenly, passato da tendenza al dimenticatoio in pochissime ore su Twitter.
In esclusiva per Jarek Channel, la seconda parte dell'intervista rilasciata dal Prof. Frajese a Jaroslaw Cimaszewski e Gloria Callarelli: politica, transumanesimo e speranze in vista delle prossime elezioni politiche.
#jarekchannel #frajese #politicaitaliana
La Rassegna Stampa di 9MQ di lunedì 21 novembre 2022.
La conduttrice Marzia, insieme a Fabio Conditi, Presidente dell'associazione Moneta Positiva, e a Stefano Di Francesco, economista e trader finanziario, legge le prime pagine dei giornali alla ricerca delle notizie che hanno un impatto sull'economia e la finanza.
Se vuoi seguire l'appuntamento settimanale, segui la pagina Facebook di 9MQ che trovi qui: https://www.facebook.com/9MQWEBTV
Argomenti di questa puntata:
- emergenza frane ed alluvioni, cause e rimedi
- debito pubblico e ricatti mercati finanziari
- soluzioni per investimenti nell’economia reale
... i soldi si possono creare !!!
Ricordiamo di firmare e fai firmare la petizione
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I #pagamenti fisici e digitali stanno prendendo ampio spazio nel dibattito #politico, tra limiti all'uso del contante e obblighi più o meno alti nell'accettare transazioni via #POS. Il governo stesso al suo interno è molto diviso sul tema, in particolare riguardo i pagamenti elettronici. La componente salviniana vuole un tetto a 60€, al di sotto del quale i commercianti potrebbero rifiutarsi di accettare questa forma di compenso, mentre #meloni ha lasciato intendere che tale importo può essere rivisto verso il basso.
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E gli #italiani? Per la società di sondaggi Euromedia preferiscono il POS, e la maggior parte di loro non apprezza la decisione del governo sul contante (67%). Il consenso per i rispettivi partiti, però, non cambia granché, segno forse di una certa rassegnazione da parte degli elettori di destra che, nonostante le promesse, più di tanto il governo non possa fare. Del resto, l'esecutivo deve tenere in ordine i conti, nel momento in cui sceglie di restare nella gabbia #europea.
Si va verso un mondo dove tutti i pagamenti sono tracciati, tutte le transazioni si stanno digitalizzando e gli sportelli sono sempre meno. Si possono sollevare anche temi etici, pensiamo a come si è smaterializzato il materiale dei correntisti russi. Siamo al #capitalismo della #sorveglianza, per dirla come Shoshana Zuboff. Ci avviciniamo al modello #cinese, dove ogni cosa è digitalizzata. Non mi pare il caso, però, di demonizzare, usare parole come "rompiballe", bisognerebbe usare la giusta serietà per parlarne.
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Abbiamo passato mesi a discutere su questioni marginali per arrivare in questi giorni a discutere di questioni serie. La manovra e le critiche di #Banca d'Italia sono sulle prime pagine di tutti i giornali. L'attenzione è focalizzata su #Pos e tetto ai #contanti, argomento che ha mosso le maggiori critiche di Banca d'Italia, ma le dichiarazioni sono molto più estese rispetto a quello che riportano i giornali sui titoloni. È vero che ci sono state delle critiche da parte di #Bankitalia che, come riporta La Stampa, dichiara "il tetto al contante sarebbe in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese, che anima il PNRR, con l'esigenza di continuare a ridurre l'#evasione fiscale". Ci sarebbe da capire come possa essere in contrasto con la modernizzazione, a meno che per modernizzazione non si intenda la digitalizzazione di tutti i pagamenti, che per me è una strada molto pericolosa verso il capitalismo di sorveglianza.
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Lo stesso dirigente di Banca d'Italia che ha fatto una critica anche ruvida al #PNRR, per come è gestito oggi dal governo, dice anche che a livello europeo non esiste nessun tipo di soglia massima all'uso del contante. Quindi da un lato Bankitalia critica le riforme, che tra l'altro sono ancora in discussione, però poi dice che a livello europeo il tetto al contante non c'è, e non è nemmeno detto che lasciare la libertà di utilizzare il contante fino ad una certa soglia possa far aumentare l'evasione fiscale. E infatti il Sottosegretario #Fazzolari dice una cosa vera quando ricorda che "qui Banca d'Italia esprime la posizione delle banche private ma non è detto che sia la più conveniente per i cittadini"
Se uno va verso la digitalizzazione totale poi non si deve lamentare quando vengono bloccati i conti, quando bloccano i bancomat. Ricordate i camionisti canadesi? La storia dei russi? Se è tutto digitalizzato basta spingere un tastino e voi vi sognate i vostri soldini.
L'altra parte di forti critiche mosse alla manovra da Banca d'Italia è relativa al reddito di cittadinanza, in quanto la stessa ritiene che può essere positivo togliere il reddito che nella sua forma attuale non ha funzionato. Questa soluzione potrebbe anche risolvere il problema, ma va trovato qualcosa di sostitutivo .Forme di sostegno alle fasce più deboli ci sono ovunque. Se non si trova qualcosa che compensi la mancanza di questo sostentamento per coloro che sono più in difficoltà, meglio lasciare le cose così come stanno. Anche perché secondo l'Istat nei prossimi mesi saranno soggetti a riduzione del reddito di cittadinanza 846mila individui.
Potrebbero quindi perdere una importante forma di sostentamento una persona su cinque tra quelli che percepiscono il reddito. Purtroppo le persone in difficoltà aumenteranno e anche notevolmente e oltre alle 846mila persone appena citate, altre 760mila secondo lo Svimez andranno in povertà, è una cosa di cui va tenuto conto.
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Sulla questione di tassare gli extraprofitti delle imprese energetiche di gas e petrolio, se ne parlava già 6 mesi fa quando in carica era ancora il governo #Draghi. I ricavi per lo stato che aveva previsto quel governo si aggiravano intorno ai 10 miliardi. Da quello che si evince dalla finanziaria varata dal governo #Meloni, adesso saranno solo poco più di due.
Per quanto riguarda i #POS, i dispositivi che permettono di pagare tramite strumenti elettronici come la carta di credito, il governo ha tolto l’obbligo di accettare i pagamenti sotto i 60 euro, di conseguenza i commercianti potranno rifiutarsi di accettare esborsi con carta sotto quella soglia. Per quanto si possa essere d’accordo sull’abolizione di un obbligo, la decisione presa crea più problemi che soluzioni.
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A questo proposito ha commentato il direttore de Il Giornale d’Italia Marco #Antonellis: “Chi vuole pagarsi il caffè col POS è giusto che se lo paghi“, “Non puoi andare contro la storia, ormai tutti pagano con dispositivi elettronici” e sottolinea: “Il problema sono le commissioni bancarie, da rivedere o eliminare, questo avrebbe dato una mano ai commercianti“. In Spagna, ad esempio, per i pagamenti sotto i 30 euro non vengono applicate commissioni. “Dicono di non fare gli interessi delle lobby ma se poi sono sensibili agli interessi dell’alta finanza, della grande imprenditoria, viene il pensiero che a certi ambienti si guardi eccome“.
Insomma, tra #extraprofitti e pagamenti elettronici c’è da chiedersi a chi si rivolga realmente il governo con queste decisioni.
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La #Francia torna in piazza a #Parigi contro il presidente Emmanuel #Macron. Non si tratta di pochi eversivi: decine di migliaia di persone si sono riversate sui boulevard della capitale francese per protestare contro il #carovita, l’inflazione e i salari bassi.
A far accendere la miccia, il rifiuto del sindacato di sinistra #CGT di aderire a un accordo sindacale che la compagnia petrolifera #TotalEnergies ha raggiunto la scorsa settimana con altre due sigle. Alla convocazione della protesta nel fine settimana, peraltro, queste ultime non hanno aderito, marcando una frattura tra i rappresentanti dei lavoratori, che però hanno manifestato insieme martedì.
Le proteste, in realtà, non sono isolate, ma seguono una serie di scioperi riguardanti il settore energetico (nello specifico, raffinerie e centrali nucleari) in atto da tempo. Con la loro azione, i dipendenti hanno lasciato circa un terzo dei benzinai del Paese senza carburante e hanno costretto gli automobilisti a file interminabili di fronte alle pompe.
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Il governo #Macron ha esercitato pressioni per costringere alcuni degli scioperanti delle raffinerie a tornare ai centri estrattivi, una mossa che ha fatto infuriare i sindacati, ma i tribunali hanno dato ragione al governo. Il ministro dell'Economia Bruno Le Maire ha pienamente appoggiato la decisione del governo. Altro motivo di protesta è l'approvazione del bilancio 2023, per cui il il Primo Ministro Elisabeth Borne sta utilizzando speciali poteri costituzionali che le consentirebbero di aggirare il voto del Parlamento.
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#Caroenergia. La domanda di fondo non è soltanto come pensi di risolvere il problema, la domanda di fondo è molto più imbarazzante (per gli altri): davvero possiamo permetterci di fare a meno del #gas russo? Io penso che la risposta non possa che essere negativa.
Non possiamo fare a meno del gas russo perché per decenni ci siamo alimentati, ci siamo approvvigionati, del gas russo (tra l'altro a prezzi convenienti). Non è una situazione di oggi, è una situazione creata nel corso del tempo e quindi di blocco non puoi pensare di far venire meno questo gas. Lo sa benissimo anche #Putin, che utilizza in termini strategici questa dipendenza, però noi abbiamo costruito un opzione di dipendenza energetica e quindi non puoi pensare dall'oggi al domani di far mancare agli #italiani questo gas, altrimenti succede quello che stiamo vedendo: non puoi avere il 100% del volume totale di gas e ti devi sforzare di inventare altre fonti. Poi magari queste altre fonti, al di là del paese e dell'accordo tanto sbandierato, nascondono nell'azionariato ancora una volta pezzi che arrivano dalla #Russia quindi un'azionariato che comunque richiama al famoso cattivo con cui non dobbiamo fare affari.
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Verrebbe anche da dire che noi stiamo pagando prezzi di scelte sbagliate che ci sono state imposte, perché il discorso della #Libia non può non farci venire in mente le responsabilità di una #guerra che è stata combattuta li, di pressing che sono arrivati, di scelte che sono state compiute anche ai danni degli italiani. Però neanche questo si può dire eppure anche lì l'intervento, diciamo di altre potenze, lo abbiamo dovuto subire e prima o poi bisognerà fare il conto degli errori che sono stati commessi e delle #politiche energetiche che oggi ti tengono al gancio.
Quindi io lo dico: non sono disposto a fare a meno del gas russo. Perché? Perché noi, da qui ai prossimi mesi, non sapremo come la curva dei #prezzi dell'#energia schizzerà e se un #imprenditore o una #famiglia non riesce a programmare neanche la voce dell'energia smette di fare #impresa. A luglio sono arrivate delle #bollette che sono di un importo inferiore rispetto a quelle che arriveranno relative al mese di agosto. Molto probabilmente quelle del mese di agosto saranno del +20% rispetto a quelle di luglio e come saranno quelle di settembre? E quelle di ottobre? Saranno forse ancora più care e quindi l'#imprenditore e le famiglie non possono avere una contabilità cosi aleatoria, non possono non sapere quanti #soldi devono mettere da parte per pagare le bollette.
La Pietra di Paragone
CONTINUA SU: https://www.radioradio.it/2022/09/perche-non-faccio-a-meno-del-gas-russo/
Quello che è accaduto negli ultimi mesi lo abbiamo visto tutti, come tutti conosciamo la storia del #Britannia (vedi privatizzazioni e derivati) e tutti gli incarichi nel privato - poi nel pubblico - che hanno fatto di Mario #Draghi ciò che è oggi: "un ottimo affarista", diremmo senza scomodare Cossiga.
Per qualcuno è anche altro oltre questo, tra cui "miglior statista dell'anno", come recita il premio ritirato a New York nella giornata di ieri. Tante le prosopopee dedicate all'ex governatore BCE, dal Ceo di #Blackstone come riporta Repubblica, al 99enne Henry #Kissinger, di cui pure la storia è nota e non ha bisogno di presentazioni.
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Una storia che è evidentemente simile e paragonabile a quella del premier uscente, mossa magari dagli stessi propositi. Probabilmente è anche per questo che ad un certo punto l'ex segretario di Stato ha voluto fare il suo de profundis pubblicamente, lodando Draghi "per la sua credibilità, visione e leadership" oltre che per la sua "capacità di analisi e il suo coraggio". Poi una battuta dal tono semi-serio: "Ogni volta che si è ritirato è sempre stata una pausa, mai un ritiro permanente".
Agli elogi magniloqui di Kissinger si sono accompagnati grandi sforzi d'inchiostro il giorno dopo: sulle prime pagine il premier fa sfoggio del trofeo biforcuto, accompagnato da parole altisonanti: "Con te il mondo ha fiducia nell'Italia", si legge.
Non la pensava così il già citato Francesco #Cossiga, come il suo 'allievo' storico Alessandro #Meluzzi: "Mi stupisce questa quiescenza totale all'autodistruzione degli italiani", commenta", ma certo non possiamo dimenticare che Kissinger, quando incontrò Moro - che voleva fare un governo di unità nazionale e stampare moneta - lo allertò: 'Caro dottor Moro, lo sa che lei sta rischiando molto?"
L'analisi di Alessandro Meluzzi e Fabio Duranti a 'Un Giorno Speciale'.